OLIVIERO VENTURI PHOTOGRAPHY
Bianco, Rosso & Blu
Ticino non solo terra di mastri comacini, privilegiata meta turistica, società del terziario avanzato ma anche produttore di vini pregiati. Bianco Rosso & Blu ripercorre dalle sue origini la storia della viticoltura della Svizzera italiana e fotografa la situazione attuale attraverso i vari cicli vitivinicoli: dalla coltivazione alla raccolta, vinificazione, distribuzione e degustazione del nettare di Bacco. Con la penna di un giornalista appassionato – Bruno Bergomi – e attraverso l’occhio attento di un fotografo pubblicitario – Oliviero Venturi – si viaggia alla scoperta delle eccellenze del vitigno ticinese e degli uomini impegnati nel continuo miglioramento qualitativo della produzione locale.
Quando mi è stato proposto di "fotografare" il mondo viticolo ticinese, sono stato subito attratto da questa nuova sfida ma, ad essere sincero, non avevo la più minima idea di cosa stavo per affrontare.
Ho lavorato a Milano nell’ambito della fotografia pubblicitaria: studi fotografici, agenzie, design, moda: era chiaro che mi sarei confrontato con modi e tempi assolutamente diversi da quelli a cui mi ero abituato in più di trent’anni di esperienza.
Per circa un anno ho percorso le valli di questo Ticino, tanto ammirato da numerosi turisti ma a volte misconosciuto e sottovalutato da chi vi è nato e ho avuto modo di riscoprire un territorio meraviglioso di dobbiamo esserne fieri e va dato atto che è anche grazie a chi con duro lavoro nelle vigne o nelle cantine contribuisce a preservare e valorizzare il nostro territorio.
Ma soprattutto ho avuto la fortuna di incontrare le donne e gli uomini del vino: ho conosciuto i “vecchi” ma nello spirito ancora ragazzi, che grazie al loro intuito hanno saputo trasformare qualitativamente la viticoltura ticinese; ma anche i giovani che con coraggio e a scapito di una vita meno faticosa hanno scelto di stare vicino alla terra.
Li ho visti nelle cantine o nei vigneti, sempre ospitali e discreti, che fossero a capo di importanti attività economiche o si occupassero di vigneti più piccoli.
Tutti diversi, inimitabili, non sempre in perfetto accordo fra di loro ma accomunati da una unica grande passione.
A volte, al primo incontro un poco ritrosi, ma bastava poco perché una strana luce illuminasse i loro sguardi, un sorriso percorresse i loro volti ed ecco: si aprivano e ti parlavano con vero amore della terra e di quel loro “figlio particolare” che è il vino.
Li ringrazio tutti: per l’indispensabile aiuto che mi hanno offerto, per le sincere amicizie che sono nate ma soprattutto per avermi trasmesso il profondo sentimento che li lega al loro lavoro e alla nostra Terra.